L'Inter si porta sul 2-0 con i gol di Lautaro e Taremi a cavallo dell'Intervallo. Nel Milan entra Leao e la partita cambia: conquista il fallo per la punizione-gol di Theo Hernandez, pareggia Pulisic su assist del francese, e il portoghese serve nel recupero a Abraham la palla del trionfo a Riad
PHOTO: Milan vince la Supercoppa Italiana (ANSA)di Paolo Tomaselli, inviato a Riad, e Red. Sport
È un derby da Mille e una notte. E la notte in più è quella del Milan, che fa un viaggio andata e ritorno dall’inferno e vince la Supercoppa. Non bastano all’Inter due gol di vantaggio, come non era bastato un gol alla Juve in semifinale: più che un debutto da diavolo, Sergio Conceiçao si traveste da demonio e con cuore, coraggio e idee chiare e contundenti ribalta Inzaghi al 93’ con un gol di Abraham che completa la rimonta perfetta e regala a Red Bird e a Gerry Cardinale il primo successo e al Milan il cinquantesimo trofeo.
Quella dell’ottava Supercoppa rossonera è una notte da perdere il fiato. Uno spot senza interruzioni per il nostro calcio, terra dell’incertezza e dei colpi di scena: l’Inter fallisce lo storico poker consecutivo e ora dovrà evitare il contraccolpo, non solo per la sconfitta in sé, ma per come matura dopo i due gol a cavallo dell’intervallo, di Lautaro e Taremi, che manderebbero al tappeto chiunque ma non per questo Milan, che legittima la vittoria non solo con la rimonta nata da una punizione di Theo e da una girata di Pulisic, ma anche con un primo tempo nel quale dà un’immagine migliore: rispetto all’Inter ma soprattutto rispetto alla versione fonsechiana.
È la notte dei rimpianti dell’Inter e della nascita di un nuovo Milan. Dall’Arabia con furore.
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